lunedì 17 dicembre 2012

Zaino Ultraspire Omega

È ora di qualche commento a freddo di questo ottimo prodotto, dopo averlo messo alla frusta durante la Zugspitze, CCC la Olne Spa Olne e il MTDM di questo fine settimana e innumerevoli allenamenti a pidei e in mountain bike.

L'Omega si è rivelato un ottimo compagno di viaggi anche per le più' lunghe e impegnative gare.

Iniziamo con qualche dato della casa:
    
Accesso rapido ai vari inserti grazie alle zip con laccetti di gomma elastici e tasche con calamita     
     tutte facilmente apribili anche con guanti
Doppi ganci di facile accesso per distribuire in modo uniforme il peso e la gestione del carico
    
Peso: 337 grammi
    
Volume:  (8,2 litri)

Lo zaino a vuoto è veramente leggero, la vestibilità grazie ai doppi ganci è regolabile al meglio, mi impressionato che anche a pieno carico lo zaino veste così bene che non se ne avverte la presenza, i tessuti sono molto morbidi e le cuciture non danna mai noia, tanto da poter pensare di poterlo utilizzare anche a pelle.
La mia personale preoccupazione era dalla capacità di carico, temevo che 8 litri erano veramente pochi per poter contenere tutto il materiale richiesto alla CCC e portare il necessario extra, invece grazie alle innumerevoli tasche d inserti il materiale si distribuisce veramente bene:
Come immaginerete alla CCC di quest'anno con un clima così tremendo non mi sono fatto mancare nulla, di conseguenza oltre al materiale obbligatorio dentro c'e' entrato altre due maglie di ricambio un paio di calzini e un pantalone lungo.
Altra cosa che mi preoccupava un po' era la posizione del carico, Ultraspire sposta il peso verso il basso nella parte lombare io in media ho sempre prediletto gli zaini che hanno la maggior parte del carico sulle spalle, temevo che mi avrebbe dato fastidio invece, grazie alle regolazioni, il peso sulla parte lombare è praticamente annullato.
Sul davanti l'Omega ha la bellezza di 5 inserti, uno con la zip, uno con laccio, una con calamita e due con la rete, praticamente tutto quello di cui uno a bisogno a portata di mano lo trova subito, sui fianchi laterali ci sono due taschini aperte che si stringono quando si serra i lacci per stringere il carico alla vita, li io ciò messo i bastoncini ripiegabili e in alto ci sono due elastici con tanto di gancio rapido per fermarli, dietro è composto da 4 inserti, uno principale e impermeabile, uno esterno con rete elastica, una piccola tasca superiore con zip ed infine una aperta con accesso rapido per la sacca idrica.
L'Omega viene fornita con una sacca idrica di 2 litri nominali, io non sono riuscito a metterci di più' di 1,7 litro d'acqua, le sacche sono prodotte dalla Hydrapak appositamente per la Ultraspire, sullo spallaccio sinistro trova alloggio il tubo dell'acqua, la sacca è veramente ben fatta e al suo interno c'e' una membrana che divide in due la sacca in modo da ridurre lo sciacquio d'acqua, la sacca è trattata con materiale antibatterico e a differenza di altre non maleodora soprattutto da nuova.
L'accesso all'acqua è rapido anche se personalmente ho trovato la valvola un leggermente dura ma so che quest'anno ne hanno progettata una nuova, forse non è stata solo un mia impressione.
Sul fondo dello zaino nella parte esterna c'e' un'altro laccio regolabile dove io ciò messo una rete porta rifiuti.
Lo zaino non ha in fischietto che ho preso in prestito da un'altro zainetto, per il resto non manca assolutamente nulla.
Zaino consigliato per le medie e lunghe distanze ma avvolte io l'ho usato anche per le corte tanto da semivuoto non pesa e non ingombra per niente.

Ultraspire si conferma un produttore con una cura maniacale sui loro prodotti, non trascura assolutamente niente e sta attento ad ogni singolo dettaglio, pensare che ganci per la chiusura sulla parte frontale dei lacci è in lega leggera.

http://www.ultraspire.net/
http://www.facebook.com/UltrAspireItalia





lunedì 10 dicembre 2012

Olne SPA Olne (Belgio)

Dopo tanto scrivo di nuovo sul nostro Blog che dopo la CCC ho e abbiamo trascurato un po', scrivo perche due settimane fa sono andato in Belgio nelle bellissime Ardenne Blu un Trail con tanta storia ma assolutamente sconosciuto ai più.
Nel guardare le gare qualificanti per l'UTMB 2013, trovo questa gara in Belgio e decido di iscrivermi, 70km 2200D+, 4 ristori con tanto di zuppe calde.
Devo dire con un po' di fatica trovo il sito della gara e cercando su internet trovo poco o nulla ma non mi scoraggio e scrivo all'organizzazione, dopo un paio di tentatvi andati a vuoto mi risponde FELIX e mi da alcune info addirittura in Italiano, rompo gli indugi mi iscrivo e prenoto il mitico Rayanir alla modica cifra di 19 euro su Bruxelles, costo dell'iscrizione alla gara ben 10,00 euro, dopo anni hanno aumentato di 2 euro ed erano un po' dipsiaciuti:

La Olne Spa Olne festeggiava quest'anno la sua 17sima edizione è un ULTRA molto sentita nel Benelux ne sono testimoni i molti Olandesi che ci partecipano, Olne è un piccolo villaggio rurale alle porte delle Ardenne quasi al confine dell'Olanda, con mia moglie decidiamo di alloggiare ad una ventina di km da Olne nella piu' rinomata SPA, famosissima stazione termale, non a caso le Terme in tutto il mondi si chiamano SPA.

Arriviamo a Bruxelles il venerdi all'ora di pranzo da li ci spostiamo a SPA con una macchinaa noleggio, dopo un sabato passato tra terme e a giro per alcuni bellissimi villaggi delle Ardenne giunge l'ora di andare a ritirare il pettorale e pagare l'iscrizione, arrivo al centro Hall Omnisport, benedetto il TOM TOM, il centro è modernissimo una bellissima strttura in legno con ristorante, docce, palestra allesttita come dormitorio il tutto ben riscaldato, c'e' da condsiderare che la gara è a fine novembre e spesso è gia caduta la prima neve. Prendo il mio pettorale, pago raccolgo le ultime info e me ne vado verso SPA.

La Gara alle 7,30 circa mi presento alla partenza, soffia un vento molto forte da nord ovest, all'orizzonte nuvole minacciose corrono veloci, mi interrogo piu' volte sull'abbigliamento e nello zaino ci butto un'altro giacchettino che mi rimarrà molto comodo piu avanti. Alle 8,15 circa si parte, siamo 550 circa, iscrizioni record, difficilmente la gara negli scorsi anni superava le 300 persone, ma quest'anno danno 2 punti per l'UTMB e questo ha portato a far lievitare il numero degli iscritti.

Il percorso è veloce si corre i primi km ad un ritmo da strada, dopo circa un'ora inizia a piovere e un infinità di sali e scendi che non abbandonano piu la gara il tutto rigorosamente nel fango e con pochissime possibilità di poterlo scansare, lungo il tragitto parlo con alcuni che condividono con parte della gara, ovviamente sono tutti stupiti quando gli dico che vengo dall'Italia, , Alex con il quale percorro alcuni km poco prima del secondo ristoro è un appassionato dell'Italia, ama Siena  viene spesso in Italia in vacanza, al secondo ristoro una signora si avvicina quando mi semte parlare con mia moglie, la quale, SANTADONNA, mi ha accudito come sempre in modo egregio portandomi un bel ricambio caldo, la signora sfoggia un ottimo italiano e mi incoraggia ad andare che sto andando molto bene, i primi 47km li ho chiusi in 4h e 15, riparto bello asciutto, arranco per i primi passi e poi riprendo il ritmo ma mi accorgo che non riuscivo piu' a correre come prima, inizio a sentire la pesantezza del terreno nei muscoli e soprattutto lo scarso allenamento fatto dopo la CCC. Per un lungo tratto mi sento veramente spossato, mangio un'altra barretta e cerco di trovare un trenino con il quale poter smaltire un po di km e trovo due ragazzi del posto, anche loro erano sul cotto andante, parliamo, facciamo qualche risata e da li a poco ci compare l'ultimo ristoro, questo vuol dire solo 6Km all'arrivo, da li prendo forza e inizio a correre bene come all'inizio non sento piu' la stanchezza e taglio il traguardo dopo 8h e 20, anche questa è fatta, doccia caldissima e nei 10 euro è compresa una super birra e un piatto di SALSICCE, PATATE e fagiolini da URLOOO.



Alla fine sul mio Garmin i km sono 69,300 e 1980D+
Le Ardenne sono molto affascinanti si corre in infiniti boschi dove la luce a tratti crea atmosfere fiabesche e senza voler sollevare alcuna polemica in merito il portafoglio ringrazia.
10 euro l'iscrizione
19 euro l'aereo
80 l'auto a noleggio per tre giorni
210 l'albergo termale per tre giorni per due persone




Povere Karhu




martedì 11 settembre 2012

Nuova maglia di casa Karhu



In questi giorni ho testato l'ultima maglia tecnica di casa Karhu e devo dire di essere rimasto impresionato...

Si tratta di una maglia da running ma grazie alla sua vestibilità ed alla sua lunghezza, ci consente di poterla indossare anche con lo zaino senza rischiare in problemi di sfregamento durante la fase di corsa.

Una volta indossata te rendi conto subito di avere tra le mani un capo di qualità che fascia perfettamente al petto, ma che lascia libere le spalle di compiere i movimenti di corsa nella massima libertà e naturalezza, la maglia cade morbida sui finachi e la lunghezza fa si che non ci siano problemi di fregamento anche se si indossa lo zaino...

La maglia ha un grammaggio importante quindi è preferibile utilizzarla nei periodi più freddi, ma anche in questi giorni di 30° garantisce un ottima traspirabilità, certo è che appena calerà un po' la temperatura questo capo diventerà il mio amico inseparabile.....

martedì 10 luglio 2012

Ultraspire Isomeric Race

Un'altra serie di prodotti veramente interessanti sono le borracce a mano dell'Ultraspire, anche se da questa parte del contimente ancora non ne facciamo un uso frequente a differenza dei cowboy che corrono anche le 100 mile solo con l'ausilio di un paio di borracce manuali.
Noi abbiamo in dotazione le Isomeric Race da 500ml e le Isomeric 8 da 250ml, oggi ho testato una sola da mezzo litro, giro di 13km a 30 gradi malgrado fossero solo le 8 del mattino, percorso collinare su sterrato con 200 m di dislivello.
Due le cose veramente interessanti l'impugnatura ergonomica di una borraccia da 500ml che con una mano piccola con la mia è sempre difficoltosa, l'impugnatura è tale che una volta passato il pollice dentro si può correre con la mano aperta senza affaticare il braccio, la secondo plus è l'apertura del beccuccio, una piccola valvola si apre e chiude rotanto leggerente il tappino in senso antiorario, una volta chiuso non perde nemmeno una gocciolina.




La Race è assolutamente essenziale ma ci sono altre due versioni che consentono di apporre nell'impugnatura le chiavi dell'auto le pastiglie di sale o altre piccole cose.

La race è studiata per le competizioni e di conseguenza senza fronzoli, leggerissima.

Mi aspettavo di bere un'acqua caldissima invece anche dopo circa un'ora sotto il sole cocente l'acqua era ancora accettabile.

domenica 1 luglio 2012

Ultraspire Spry

Da circa un mese il team è supportata da un nuovo partner, Ultraspire, azienda americana giovane e dinamica del settore idratazione.
Il catalogo copre molto bene tutte le esigenze del runner ma anche dell'escursionista leggero e della mountain Bike, in catalogo ci sono diversi zaini con e senza sacca idrica molte le soluzioni per i porta borracce x zaini, a cintura e a mano oltre ad avere una ottima collezione di borracce per tutte le esigenze dalla piccolissima 8oz alla 20oz.
Il Team si è dotato di uno zaino per affrontare le lunghe distanze e abbiamo optato, anche sotto consiglio di Fabio Scipioni importatore per l'Italia di Ultarspire, dell'Omega.
L'Omega è stato studiato appositamente per affrontare l'UTMB, la prima a portarlo in gara è stata la bellissima e fortissima Krissy Mohel.
Lo zaino ha una capacità di 8'5 l e una sacca idrica di 2L, tre tasche per borracce un contenitore con zip per portare telefono o macchina fotografica, una micro tasca con calamita per pastiglie di sali o similari e una tasca a zip aggiuntiva sulle spalle.
Tutta la collezione è caratterizzata da alcune soluzioni veramente di pregio, in particolare colpiscono le chiusure sul torace e vita dove i ganci sono tutti in lega leggera, le chiusure di alcune tasche sono a calamita per un accesso rapido, le zip sono tutte dotate di laccetto per essere aperte e chiuse rapidamente con una mano sola, il tessuto dello zaino è talmente morbido e le cuciture sono protette da poter usare lo zaino tranquillamente a pelle.
Ance se forse non rientra nella categoria dei Vest, cioè degli zaini sagomati tipo Salomon, il metodo di chiusure e serraggi sono talmente studiati bene che lo zaino una volta serrato risulta veramente cucito addosso.
Oltre all'omega ci siamo anche dotati dello Spry, il minimalista di casa Ultraspire, x chi come me non ama le cinture portaborracce, è la soluzione ideale , lo Spry è dotato di un portaborracce da 500ml sul davanti, una tasca porta tel o macchina fotografica, due tasche a rete sempre sugli spallacci una microtasca a calamita x sali ecc.. e una comodissima tasca sulla schiena che può contenere una sacca idrica da 500ml o un antivento.
Per me lo Spry è diventato il compagno di allenamento fondamentale, sopratutto ora che è caldissimo posso portare con me il necessario x idratarmi con un oggetto veramente minimale negli ingombri e nel peso.
Ho potuto testarlo in molte uscite brevi e alcune fino a 30km, direi che lo si può usare tranquillamente nelle gare fino ai 40km circa, ammeno che non ci sia la necessita di avere lampada frontale o bendaggi varii, ma i fondamentali come giacca, acqua, fischietto, tel, ecotazza e qualche gel trovano collocazione senza problemi.
Come dicevo il tessuto è veramente morbido questo fa si che non ci siamo assolutamente sfregamenti in nessuna parte del corpo, anche dopo alcune ore, dove il sudore può giocare un ruolo importante lo zainetto risulta sempre ben serrato, ho apprezzato molto la rapidità di serraggio e allentamento delle cinghie, col diminuire dei liquidi nella borraccia ho potuto allentare l'aderenza al corpo e con altrettanta rapidità ho potuto ristringerla dopo aver riempito nuovamente la borraccia, sullo spallaccio di sinistra c'è anche una tasca a rete dove mettere un paio di gel e grazie alla rete elastica stanno completamente fermi.
I prezzi Ultraspire sono assolutamente allineati al mercato, presto avremo anche il resoconto di Diamanti che ha potuto testare l'Omega alla Zugspitz, 70km 3200d+ in 13 ore

Sicuramente Spry è l'oggetto che mancava sul mercato, un porta borraccia da schiena invece che sulla vita, per me non può assolutamente necessario.

Per altre info www.ultraspire.net
FaceBook ultraspire Italia

martedì 26 giugno 2012

Salomon Zugspitz Supertrail

Il Team Kutt valica i confini italici e affronta le montagne Austro/Tedesche… in vista della CCC.
Quando a Dicembre abbiamo stilato il calendario delle gare a cui prendere parte, abbiamo deciso di mettere in ponte anche una gara all’estero la cosa fondamentale era che due fossero le caratteristiche da rispettare, almeno 60/70 km di lunghezza con un buon dislivello ma che soprattutto ci portasse a toccare la quota dei 2000 m di altezza. La scelta è caduta sulla SALOMON ZUGSPITZ SUPERTRAIL gara di 68,8km 3120m D+ e con due passaggi oltre i 2000 m di altezza.

Così, con motivazioni differenti venerdì 22 giugno siamo partiti alla volta della Germania Federico Corbinelli, Massimiliano Pagni, Emanuele Diamanti ed il sottoscritto Alberto Lazzerini purtroppo per motivi familiari non è potuto venire il nostro mentore e promotore del team Piero Sisti, a lui e alla sua famiglia vanno i nostri più sinceri auguri e incoraggiamenti per superare questo difficile momento.
Arriviamo a Grainau alle 20.30 subito affondiamo i denti nel pasta party e ci godiamo il clima di festa, infatti per i cittadini di Grainau anche se si tratta della seconda edizione si tratta di una vera festa paesana 800 sono gli iscritti giunti da tutto il mondo la maggioranza chiaramente è composta da tedeschi e austriaci ma devo dire che essere uno dei 10 Italiani presenti al via mi inorgoglisce. Subito dopo cena andiamo in albergo prepariamo gli zaini per la gara ci godiamo il mega pacco gara che è stato predisposto dagli organizzatori e via a bere una birra prima di andare a nanna.


Alle 9 dopo 40’ di autobus visto che la partenza avverrà in territorio austriaco, con precisione svizzera prende il via la gara i primi km scorrono in scioltezza il ritmo è blando Massimiliano prende il suo ritmo e saluta la compagnia alla fine nonostante uno sbaglio di percorso che l’ha costretto a tornare sui suoi passi chiuderà la gara tra i primi 30 in meno di dieci ore, Io Fede e Emanuele invece procediamo per i primi km affiancati l’idea è quella di fare tutti e 68 i km della gara insieme, ma come detto sia le motivazioni che la condizione atletica di tutti noi è differente così come attacchiamo la prima lunghissima salita che ci porterà a toccare i 2090 M di altezza Emanuele allunga il ritmo e si allontana da noi, Fede nonostante l’ottima condizione atletica e la possibilità di sostenere un ritmo molto più veloce decide di aspettarmi e di farmi da spalla. Il paesaggio via via che saliamo è spettacolare, le montagne sono magnifiche le mucche al pascolo ci guardano, mentre noi sudiamo e sbuffiamo per arrivare al traguardo.

Dopo la prima lunghissima salita siamo solo ad 11 km dalla partenza, inizia una bellissima discesa che tra fango e neve si rivela una vera insidia infatti il terreno è scivoloso e le cadute quasi tutte senza conseguenza si susseguono tra tutti i partecipanti. Al secondo ristoro raggiungiamo Emanuele che in preda ai crampi è indeciso se fermarsi o continuare anche per lui è il momento di affrontare l’eterno dilemma fermarsi e recuperare o stringere i denti e soffrire ancora per 44km, ma siccome Emanuele non è una persona che si arrende alle difficoltà stringe i denti e riparte con me e Fede. Tanto belli sono stati dal punto di vista paesaggistico i primi 20 km quanto noiosi ed interminabili sono stati i 34km centrali tutti corsi su pista ciclabile con diversi saliscendi ma con l’unica difficoltà vera quella di dover correre sempre, cosa piuttosto rara in una gara di Trail, così grazie al tipo di percorso nonostante la mia scarsa condizione atletica copriamo velocemente la prima metà di gara in poco più di 5 ore, ma come tutti noi sappiamo una gara così lunga chiede sempre il suo dazio così facendo le gambe si induriscono la testa non ha voglia di continuare e se non fosse un po’ per la mia testardaggine un po’ per la presenza costante dei miei compagni mi sarei già ritirato, la crisi peggiore la devo affrontare a metà della seconda interminabile salita Federico allunga Emanuele superati i crampi riprende un buon passo io invece arranco un passo dopo l’altro, inciampo mi sbuccio cado ma non mi arrendo, manca poco e voglio il traguardo più volte ho detto ai miei compagni andate prendete il vostro ritmo, ma da questo orecchio non hanno voluto sentire, così nonostante una attesa di almeno 20 minuti li raggiungo a 1600 m di quota al penultimo ristoro.

Da lì in poi procederemo insieme fino al traguardo dopo aver toccato i 2100 metri di quota e dopo aver corso con le frontali gli ultimi interminabili 5 km di discesa estremamente tecnica e scivolosa.

Ma il momento indelebile di tutta la gara, il momento che mi porterò sempre nel cuore sono gli ultimi due km infatti come entriamo in paese due ali di folla ci accolgono bambini entusiasti ci danno il cinque con le loro piccole mani, tutti urlano e ci incitano come se fossimo noi i vincitori, e così nonostante i crampi la stanchezza troviamo la forza di correre, sorridere ma soprattutto dire grazie a tutta quella folla che ci acclama tagliamo il traguardo tenendoci per mano con Massimiliano che ci viene incontro e ci abbraccia, siamo stanchi ma felici ancora una volta il KUTT si è fatto onore e tutti siamo arrivati al traguardo….

Alberto "Bussino" Lazzerini






lunedì 21 maggio 2012

Le Porte di Pietra 12-05-2012


"Una passeggiatina di 70 km."

...il traguardo non è lontano, è solo una questione mentale. 

(di Sandra Gualtieri sms in corsa)


Ore 1.00 Sabato 12-05-2012 Cantalupo Ligure

Disteso sul letto, guardo il soffitto, la stanchezza è tale da non far dormire, brutta sensazione...sono Finisher alle Porte di Pietra, un edizione caratterizzata dal gran caldo, che ha fatto svariate vittime, sto realizzando di essere stato in giro per boschi per quasi 15 ore, ho mosso i passi per ben 70 km, nei quali ho bevuto 12 litri di acqua, partendo sotto un sole cuocente e ritornando con il buio e il fresco della notte...una bellissimo viaggio in Val Borbera.
Ricordo, anni fa quando lessi per caso di questa gara, di un certo Marco Olmo, trionfatore, ed ora eccomi qua,   sotto certi aspetti, trionfatore anch'io.

Ore 16.00 Venerdi 11-05-2012 in viaggio

Direzione A7, il compione di sempre, si sbaglia strada, una cinquantina di km, in più, che una battuta e una risata, fanno scorrere velocemente...si esce dall'autostrada e poco dopo, la valle si presenta in tutto il suo splendore, tanto tanto verde a prima vista.



L'organizzazione è perfetta, prontissima e efficiente, si capisce subito che è molto collaudata!
Si scambia qualche parola, con gli amici, ci si confida speranze e timori per il giorno avvenire, siamo tutti d'accordo su una cosa, sarà molto dura, data la lunghezza, l'autosufficienza alimentare, il caldo, sarà davvero tosta!
Io come sempre non ho aspettative, su niente, so di per se, che all'inizio sarà dura, perchè mi mancherà la voglia, poi con l'andare del tempo e dei km, questa cosa si risolve, un paio di foto, due risate e si va avanti...partire piano, ma questo non è assolutamente un problema per me!

In albergo prepariamo lo zaino, il mio come sempre è il più peso, voglio stare tranquillo in gara e ci metto di tutto, non il superflo, ma quelle cose che mi potrebbero servire.
Cercare di dormire, sarebbe già buono, ma se hai in stanza, una persona come Massimiliano, diventa impossibile, l'agitazione è sovrana, cambia zaino in continuazione, lo fa e disfa svariate volte.
La tensione c'è e si sente, siamo alla prima ultra della stagione e questa segna un pò il passaggio per quello che deve venire dopo, finalmente vedremo se nei mesi passati ci siamo allenati bene...


Ore 08.00 Sabato 12-05-2012 Partenza 



Che la battaglia inizi!!!
Qualche km, nel paese, per defluire il gruppo e poi si inizia a salire. 
Si attraversa il ponte, il simbolo della gara, che si vede in tutte le foto e poi si sale, in un filo di cresta, dove si domina tutta la valle e si riesce a vedere l'intero giro del nostro percorso. 
Il sole picchia e fa molto caldo, ma i profumi e i colori sono impagabili, un vero spettacolo della natura 

















La prima parte scorre via lenta, ma non annoia, si passa il primo controllo dopo 11 km a Roccaforte e si inizia la parte nel bosco.
Qui fa tanto caldo, l'idratazione va gestita al meglio e bisogna anche alimentarsi, il giusto.
Al ristoro del 20°, tanti atleti sono seduti a riposarsi, qualcuno ha già consegnato il pettorale per il ritiro.
Noi facciamo il pieno dell'acqua e ripartiamo, adesso per 20 km più niente, sarà dura.
Infatti, inizio ad accusare dei problemi di stomaco, non riesco a bere a sufficienza, per via del glucosio, con il quale mi sono gestito fino adesso, ora non ce la faccio più a sopportarlo e non riesco a bere nemmeno l'acqua.
Il passo adesso è molto lento, sono in un bagno di sudore, il respiro è affannoso, ho staccato gli altri, sto procedendo solo immerso nei miei pensieri.
Sorso di coca e non vedo il bivio, mi butto in discesa per 400 m, ma grazie ad un passante, mi fa notare che sto sbagliando strada, ritorno sui miei passi.
Momento di crisi.
Brutto presagio





Riparto per la salita, sul percorso giusto, la testa è altrove, non sto bevendo da tanto, non ricordo l'ultima volta, non ho nemmeno mangiato e questo non va per niente bene, mi sono scordato persino di Piero e Ema, che prima erano con me, Brio va bè chissà dove sarà, più avanti sicuramente!!!
Quasi alla fine della salita,  arriva come un fulmine un principio di crampi su entrambi le gambe, non ci volevano, purtroppo dovrò fronteggiare anche quelli per il resto della giornata.
Intanto seduti sulla croce, vedo i compagni, ad aspettarmi, GRANDI adesso mi ci volevano proprio, gli spiego la situazione e quello che mi era successo poco prima.
Mi fanno bere dell'acqua pulita e Ema, mi fa prendere del magnesio che ha con se.
Riparto, confortato, adesso l'obbiettivo è arrivare al 40° devo bere assolutamente e poi valuterò il da farsi..
Mi trascino fino al punto di controllo, la scena che ci appare è la seguente, decine di persone distese sul prato e cercare un pò d'ombra, intenta a recuperare forze per la parte finale.
Io butto via la vecchia acqua col glucosio e ne prendo di pulita, intanto ne scolo quasi 2 litri da una bottiglia, mangio un panino e del grana, adesso mi sento molto meglio...
Si riparte ma per poco, si vede un bar, fermata d'obbligo, gambe sotto il tavolo, coca, chinotto pane e pancetta e caffè...

La prossima salita ce la divoriamo, Piero ci semina, sta bene e si vede, ha bisogno di correre e lo lasciamo andare. Io e Ema, invece ce la godiamo di più, adesso abbiamo lasciato il bosco, siamo su dei pratoni, salite infinite, ma che a me piacciono tantissimo, testa bassa a guardare i piedi e si sale, costante, senza mai mollare, senza mai alzare lo sguardo per vedere se è finita! 
Una rete di confine sulla destra a farci compagnia, interminabile questa parte.









 All'orizzonte, il traguardo, che è ancora lontanissimo, intanto il sole adesso è più fresco e il vento ci solleva...






Non importa quando arriveremo e quanto ci stiamo mettendo, l'importante è essere li, certi di far parte di una bellissima avventura.






E' notte e siamo nell'ultima discesa, le luci delle frontali, si mischiano ai rumori del bosco, è inutile correre, è bene vivere al massimo anche questo momento, prendendo tutto il tempo necessario.

Ore 22.40 Arrivo 

Si rivedono le luci del paese e l'arco dell'arrivo, adesso si corre all'impazzata con il sorriso, anche questa è fatta, è stata dura, ma è stata una bella lezione!
Bravi TUTTI!