lunedì 23 aprile 2012

Elba Trail - Marciana Marina 22/04/2012

Gara stupenda ! Posti da favola, terreno molto impegnativo ma bellissimo, con tanta roccia come piace a me.
Poi mettici dei bei compagni...ok...vari, particolari...molto particolari, stranini direi !
Ma divertenti, e il risultato non può essere che una giornata stupenda fatta di risate e emozioni.

La gara è stata veramente impegnativa soprattutto per il fondo che non aveva niente da invidiare ai sentieri alpini, e ha anche causato alcune brutte cadute tra i partecipanti, in un caso costringendo addirittura ad un recupero in elicottero.

Tutto il Kutt al completo però è stato in grado di terminare la gara, e con grande soddisfazione !
In primis Carlo, che dopo 11 ore è riuscito a tagliare il traguardo di una gara di quelle dure, che non si improvvisano, che non ci si lancia con leggerezza come si può fare per una 20 o 30 km su strada.
Ma adesso lo sa bene, l'ho letto perfettamente sul suo volto quando è arrivato. Negli occhi aveva ancora tutte le undici ore passate tra pietre, sentieri, crampi,dolori,sete,compagni...
Sicuramente la sofferenza maggiore è stata la sua, per portare a termine la gara, ma maggiore è la sofferenza in questo sport, e maggiore sarà l'intensità dei ricordi che ti si fissano nella mente.


Poi Brio !................
Con uno strepitoso 15° piazzamento, dietro solo ai top runner.
Ci teneva moltissimo a questa gara, e ha stupito tutti correndo con un paio di scarpe da strada ( le Fast 3 ) su un terreno veramente impegnativo.
Bravo Massi, bravo davvero !



Paradossalmente la gara nella mia mente passa quasi in secondo piano, perche ci sono state un sacco di cose che hanno reso l'esperienza speciale. A partire dalla sfida con il team Salomon Carni Fast, assurda ovviamente, ma accesa e cresciuta tramite Facebook che prendeva in considerazione i tempi totali di tutti (considerando che noi siamo in 6 e loro in 9).
Le prese in giro con i ragazzi, la doccia fredda che mi ha fatto fare Massimiliano, i fiori dati alla Joana (e le discussioni per decidere CHI doveva essere a darglieli, con le relative scherniture)....


Conclusione....In questo tipo di gare i tempi non contano, per qualcuno sicuramente è fondamentale, ma non per la maggioranza degli iscritti. Le gare sono dure, spesso sei costretto a sopportare dolori e disagi, e quelli, quando ti si presentano ti trovano da solo.....
Ma le emozioni, le persone , i rapporti.....questo si chiama vita !
Buone corse a tutti !!!
lele




giovedì 19 aprile 2012

Seconda parte del Test delle Greta Flow

Il secondo giorno di test si dimostra probante per le Greta Flow, infatti la pioggia battente che dalla notte inzuppa Montemorello, mi da la possibilità di capire la reazione di questa scarpa anche in condizioni estreme.
Decido di fare lo stesso percorso del giorno prima 10km di cui 5 in salita e 5 in discesa in questo modo ho la possibilità anche se con condizioni climatiche completamente diverse, di avere dei riscontri reali sulla resa della scarpa.
Un aspetto da non sottovalutare nel mio test è che in questi giorni non sono al 100% le gambe sono scariche e non girano al dovere, esco di casa e inizio la salita devo dire che la suola da trail montata su questa scarpa prettamente stradaiola fa un gran lavoro, sia durante la fase di corsa che la fase di camminata aderisce completamente e tramette una sensazione di totale sicurezza, solo sui grandi pietroni bagnati si nota qualche limite di aderenza. Ma il vero test lo faccio durante i 5 km di rientro visto che saranno tutti in discesa e con il terreno molto scivoloso. Decido di tenere un ritmo più lento rispetto al giorno prima non conoscendo le reazioni della scarpa e avendo avuto la sensazione di poca stabilità sui pietrono bagnati non voglio rischiare fino a quando non ho capito veramente la scarpa.
Il terreno è veramente zuppo e tende a cedere sotto i piedi questo perché al contrario delle impressioni avute in salita la scarpa aderisce perfettamente e in maniera decisa, devo invece stare attento al terreno perché sotto la pressione della scarpa tende a cedere e franare (passatemi il termine per farvi capire), dopo 600 detto fatto volo per le terre proprio per colpa del terreno...
Ma questi 600 metri mi hanno fatto capire le reazioni della scarpa, e visto che il tratto in discesa diventa meno tecnico e permette una spinta maggiore decido di forzare i ritmi e gli ultimi 4 km in sentiero lì faccio tutti al ritmo di 4'05 al km... anche con le condizioni estreme di questi giorni di pioggia la Greta Flow si dimostra una vera macchina da guerra... [Bussino]

sabato 14 aprile 2012

Bello zaino !

Il nuovo Camp Trail Vest 10 l'ho provato affondo, 
è lo zaino che servirà al team per portare tutto l'occorrente alla CCC il 30 agosto prossimo.
Quindi deve contenere tutto il materiale obbligatorio richiesto 
e soprattutto non dare problemi tenendolo molte ore sulle spalle.

L'ho usato per quattro uscite, di cui due lunghe,
l'ho caricato con tutta la lista del materiale obbligatorio fornita dall'organizzazione della gara
in più ho aggiunto un pantalone lungo, una calza lunga Mico compressiva,
una ecotazza, ulteriore materiale di emergenza,
un ulteriore paio di guanti pesante e una bella scorta di alimenti ( barrette, gel e frutta disidratata ).
Per le uscite corte ho usato soltanto le due borracce da inserire negli spallacci,
per le lunghe ho aggiunto anche una sacca da 1,5 litri.

Lo zaino che il Kutt userà in gara sarà sicuramente più leggero perchè ho volutamente esagerato nel riempirlo, sulla bilancia pesava la bellezza di 5,2 Kg.


Il test :

Io sono alto 176 per 74 kg, la circonferenza del torace è di 102 cm,
la taglia che avevo a disposizione per la prova era la M.
Premetto che che io me lo devo sentire molto stretto sia sugli spallacci che sul petto,
ma per me la misura M è risultata eccessiva anche se non di molto.
(come si vede dal "lasco" sul collo dalla foto sopra)

Lo zaino veste benissimo, aderente in modo uniforme e perfettamente regolabile
grazie alle due doppie regolazioni sul petto, 
non'ostante tutto il materiale messo, volendo, ci sarebbe stato posto ancora sia nello zaino dietro
che nelle ampie tasche degli spallacci, le quali sono ben posizionate e comode da utilizzare anche in corsa.

All'interno lo zaino ha un'ampia tasca con zip posizionata centralmente
e due taschette inverse ( che si aprono da sotto ) nella parte alta, in materiale impermiabile.
Tutto lo zaino è in materiale resistente all'acqua,
ma purtroppo ( o per fortuna ) non ho avuto la possibilità di testare.

Le due borracce in corsa rimangono molto stabili, la sacca è in un vano esterno allo zaino
di pratica e veloce estrazione e reinserimento anche con lo zaino bello pieno.

In sostanza lo zaino mi è piaciuto molto, i kg sono ben distribuiti 
e sulle spalle si ha la sensazione che siano di meno.

Lo zaino ora è nelle mani dell'esigente Alberto (Bussino) che potrà valutare la taglia 
e mettere sotto torchio come solo lui sa fare quello che per me è un bello zaino.

giovedì 12 aprile 2012

Karhu Greta Flow T


Come oramai tutti sanno Venerdì 6 aprile la famiglia Bussino si è allargata con la nascita della piccola e bellissima (i Babbi sono sempre di parte) Greta Lazzerini, questo bellissimo evento mi ha permesso di concedermi 3-4 giorni di riposo dagli allenamenti, ma uno che ama lo sport non può fermarsi così con la giusta organizzazione con Mamma Costanza già lunedì ho ripreso gli allenamenti 30 minuti intorno a casa, ma gli allenamenti veri sono ripresi martedì tornando a correre nei sentieri di Montemorello una due giorni di chilometraggio limitato ma utilissimi per testare le Karhu Greta Flow T.

Queste le prime impressioni, prima di sottoporla a prove più strassanti.

La Karhu Greta Flow T, mantiene inalterate le caratteristiche della Flow da strada, unica differenza reale la suola smontata e recuperata dal prototipo da Trail di casa Karhu, con Piero abbiamo deciso di non modificare le caratteristiche della scarpa modello A2 minimalista e senza tanti fronzoli, una scarpa molto performante, l'unica modifica apportata è stata quella di limare dall'EVA almeno un paio di millimetri di spessore visto che la suola da Trail risulta essere più alta rispetto alla suola orginale della Flow, questa limatura si è resa necessaria perché non volevamo modificare le caratteristiche di base della scarpa.

Calzata a secco: Appena mi sono infilato le scarpe non ho notato differenze di calzata rispetto al modello riginale, la scarpa strutturalmente non ha subito variazioni fascia perfetamente il piede la prima differenza la percepisco appena mi alzo in piedi la suola tacchettata si sente ma non da alcun fastidio la comodità della scarpa è garantita.

Prova in Strada: Uscito di casa mi dirigo verso Montemorello e visto che abbito proprio ai piedi del monte devo percorrere solo 800m di asfalto prima di abbandonare il bitume e buttarmi tra i boschi, incredibile anche se il bitume non è il suo regno la scarpa mi trasmette la voglia di correre assorbe bene il fondo rigido senza trasmettere sensazioni fastidiose alla pianta del piede ne al tendine di achille. Ma il massimo della soddisfazione la trovo nello sterrato, la scarpa si adatta immediatamente al terreno disconnesso il grip è ottimo e la maggiore altezza della suola permette di non percepire le asperità del terreno. Ho in mente di fare 10 km totali di cui 5 in salita e 5 in discesa tornando per lo stesso percorso, proprio per valutare la resa della scarpa sullo stesso identico terreno sia in salita che in discesa, il percorso è composto da strada bianca sentieri rocciosi e sentieri con il fondo morbito, nel tratto in salita decido di alternare corsa, camminata spinta e accellerazioni su distanze variabili, tre caratteristiche piuttosto comuni quando si affronta un Trail, in tutte e tre le fasi la scarpa risponde alla grande sia che l'appoggio sia fatto sulla totalità della suola o che venga fatto solo sull'avanpiede, in entrambi i casi aderisce perfettmanete al tipo di terreno dando risposte immediate alla spinta in avanti.
Mah! il meglio di se lo da in discesa, infatti raggiunto il 5 km mi giro e riprendo la strada per casa, la scarpa mi trasmette una grande sensazione di sicurezza, ad ogni passo capisco che posso forzare l'andatura e non badare troppo al tipo di terreno anzi, decido di forzare l'andatura e vista la sicurezza che mi da la scarpa opto per la traiettoria più breve e veloce, incurante di qualsiasi tipo di ostacolo sono sicuro che della risposta che mi darà la scarpa.....

continua col il test sotto la pioggia battente...

mercoledì 11 aprile 2012

Mugello e Alto Mugello a Pasquetta

Nel giorno di pasquetta, mi ritrovo con Piero e Emanuele, sui sentieri del Mugello, dopo una giornata di Pasqua, che come di consueto, la si passa con parenti e tavole mai "sparecchiate", il miglior modo per digerire il tutto e' una sana corsetta.

Oggi in programma più che una corsetta, c'è un bel lungo, in vista delle gare lunghe ormai imminenti, quindi l'obbiettivo è stare sulle gambe, il più tempo possibile, fare dislivello e i km, quelli verranno di conseguenza.

Parto alle 4,30 da casa, pieno di aspettative su questa giornata, perchè ho voglia di faticare, non può essere altrimenti e poi andrò a scoprire una zona bellissima, inesplorata per me, che arricchisce e esalta la zona fantastica regione.

Il Mugello a pochi passi da Firenze, è una terra piena di storia, fatta di colline, alti cipressi, vette e passi, gente tranquilla, laboriosa e cibo genuino.

Il paesaggio Mugellano è fatto di fitte boscaglie,di crinali, di svariati animali, boschi di faggio,castagno e quercia, grandi pascoli e cascate.

Si parte, un pò su strada e siamo nel bosco, si sale, poco dopo si scorge, un gruppo di caprioli, è sempre bellissimo vedere animali lungo il cammino, la giornata è stupenda...

Prima vetta conquistata il M.Altuzzo 900 e passa metri, una croce che ricorda la storia, qui in epoca di guerra ci furono migliaia di caduti.







Il viaggio continua tra borghi incontaminati, badie, ristorantini tipici, ( saranno conquistati però solo una volta che il riposo, sarà parte della nostra vita, non adesso, non oggi...) rifugi, cascate, passi, turisti incuriositi al nostro passaggio, il tempo scorre, 9 ore passano alla svelta, la compagnia di Piero è stata fantastica, sempre pronto alla battuta e alla spiegazione storica, naturalistica,di questo e di quello, ama il mugello e lo fa notare tutto...
Un allenamento cosi, correndo, camminando, sostando per un panino, per me è il massimo, ti permette di fare un buon lavoro e non ti stressa, non ti affatica.
Non vedo l'ora di rifare un giro del genere, questa volta però con il gruppo al completo

















Oggi ho provato seriamente questa scarpa:

La KARHU STRONG




Scarpa della categoria stabile, un pò per gioco, l'abbiamo provata su tracciati Trail, ed è stata un piacevolissima sorpresa.
Quando la si calza, si ha subito l'impressione di non sentirla, il piede è ben protetto sia in punta che sulla caviglia, il tallone non si muove, cosa importante in discesa.
Il puntale è bello protetto e rinforzato, sassi e radici non sono un problema.
La cosa per me ottima è la suola che attutisce qualsiasi sollecitazione e dopo 9 ore ai piedi, non percepivo alcun minimo dolore in pianta, anche su sassi, le sensazioni sono buone.
Mi sono bagnato i piedi quasi subito e in pochissimo tempo si sono asciugate.
Ha una buona tenuta anche su foglie umide e discese tecniche, quando incontra il fango, fa un buon lavoro, una scivolata me la sono presa, ma con un pò di accortezza, magari rallentando si può fare, ricordiamoci che è una scarpa da STRADA.
Su trail con condizioni buone, che non presentano grosse difficoltà, questa scarpa ti può accompagnare benissimo, secondo la mia esperienza.

[Fede]

sabato 7 aprile 2012

Zaino Camp Trail Vest 10

Abbiamo appena ricevuto il modello in prova del nuovissimo Trail Vest 10 della Camp, proprio in questi giorni è arrivata la newsletter dell'organizzazione dell'UTMB con tutto i l materiale obligatorio, che riportiamo qui sotto, come è facile intuire ci vuole uno zaino capiente e molto stabile.

Diamanti è il primo a testare lo zaino, due corse una corta e una lunga con tutto il materiale obligatorio.
Il Trail Vest 10 della Camp è uno zaino della filosofia Vest come dice il nome, avvolgente a forma di gilet che conferisce stabilità

Lo zaino risulta leggerissimo, molto essenziale ma ben organizzato negli spazi, dotato di due porta borracce sul davanti due tasche sempre frontali sugli spallacci chiuse e impermiabili, sulla vita si sviluppano altre due tasche abbondanti, che possono ospitare tranquillamete pantaloni impermiabili, guanti  e altro, il retro è suddiviso in due parti la prima per ospitare la sacca idrica (non in dotazione con lo zaino) con la possibilità di far passare il tubo sia sugli spallacci a DX e SX che dal basso.
La seconda tascha con cerniera longitudinale è ben accessibile grazie al fatto che si sviluppa per tutta l'altezza dello zaino, al suo interno ha una tasca xon zip e due tasche inverse impermiabili.

Esternamente passano i lacci per fissare le rachette, infine ha gia' in dotazione una sacchettina a rete porta rifiuti.

Capienza 10 Litri, vediamo se per il Monte Bianco va bene.

Materiae obligatorio UTMB

- Telefono cellulare + Batteria
- 15 cl minima  bicchiere
- Riserva acqua almeno 1 litro
- Due lampade in buone condizioni di funzionamento con batterie di ricambio per ogni lampada
- Coperta 1,40 m x 2m minimo
- Fischietto
- Adesivo elastico per fare una fasciatura o straping (minimo 100 cm x 6 cm)
- Riserva alimentare
- Giacca con cappuccio e realizzato con una membrana (Gore-Tex o simili) impermeabile (minimo consigliato Schmerber 10 000) e traspirante per sostenere il maltempo in montagna
- Pantaloni o l'esecuzione di collant con le gambe lunghe o una combinazione di calze e collant che copre tutta la gamba
- Abbigliamento caldo con maniche lunghe che pesano almeno 180g
- Cap o bandana o equivalente
- Guanti caldi e impermeabili (essenziale per mantenere la possibilità in tutte le circostanze, per essere precisi con le mani)
- pantaloni impermeabili


Primo test di diamanti con tutto il materiale obligatorio, più un paio di calze di ricambio e una maglietta.

Non ha usato per questo primo test la sacca idrica che proverà domani.

Malgrado Diamanti non sia un fruscello la taglia M è risultata un pò abbondante, gli spallaci si muovevano un po troppo e la schiena pure, vediamo se con la sacca idrica la cosa migliora se no dobbiamo passare alla Taglia S

Il materiale è entrato tutto in maniera agevole, gli accessi al materiale sono molto ergonomici e le borracce sono in posizione ottimale.
Il Trail Vest della Camp è un'ottima risposta alla tipologia zaino in questione, un prodotto italiano che ben si inserisce a livello internazionale e il prezzo è decisamente abbordabile.

Prezzo di listino 76,00, facilemnte trovabile in rete a 69,00 euro

Aspettiamo la prossimo test, Secondo Test verrà eseguito sempre da Diamanti e il tezo da Fede lunedi 9 aprile
Camp Trail Vest 10